Papa Gregorio o san Petronio?
Sulla facciata del palazzo Comunale di Bologna, conosciuto anche come palazzo d’Accursio, si trova una statua in bronzo di papa Gregorio XIII (il bolognese Ugo Boncompagni).
La scultura venne collocata sulla balconata approntata da Domenico Tibaldi
nel 1580, ed è opera di Alessandro Menganti (1525-1594), scultore bolognese definito da Agostino Carracci il “Michelangelo incognito”.
Con l’entrata delle truppe francesi a Bologna (1796), nel timore che la statua venisse distrutta (l’ideologia rivoluzionaria d’Oltralpe era ostile alla religione e avversa ai simboli del potere del Papa), i bolognesi camuffarono la statua in maniera tale che sembrasse quella del patrono di Bologna, il vescovo san Petronio. Sostituirono la tiara papale con la mitra vescovile, aggiunsero in mano un pastorale e una lapide con il nome di san Petronio.
Le sembianze originali tornarono nel 1895, anche se a disorientare i turisti più frettolosi è stata conservata la lapide superiore che cita, “papale papale” “DIVUS PETRONIUS PROTECTOR ET PATER”.
Il pontefice Gregorio XIII è tra i più importanti dell’età moderna ed è noto soprattutto per la riforma del calendario, chiamato in suo onore “gregoriano”.
Il calendario venne introdotto giovedì 4 ottobre 1582 (ultimo dì del calendario giuliano), al quale fece seguito venerdì 15 ottobre (primo giorno del calendario gregoriano), è basato sull’anno solare e il ciclo delle stagioni e corresse il precedente calendario giuliano (da Giulio Cesare), in vigore dal 46 a.C.