Le torri crollate
La prima torre ad essere edificata a Bologna fu la Rodaldi. Si trovava all’altezza dell’attuale via Santo Stefano 10, e secondo alcune fonti venne eretta nel 975. Di certo, le cronache raccontano che il 22 gennaio 1389 crollò rovinosamente al suolo, danneggiando le case de’ Bianchi, Del Ferro e Cospi e uccidendo tre persone. Il motivo del crollo furono i lavori di scarnificazione della base, per far posto a una bottega, eseguiti da Arrigo Del Ferro e iniziati tre anni prima. Documenti affermano avesse muri spessi un metro e 16 alla base, troppo poco per reggere i 72 metri d’altezza.
Se la Rodaldi è la più antica torre ad essere crollata, tante altre finirono al suolo per cedimenti strutturali, volontà o imperizia umana.
Del crollo del 3 aprile 1484 si conosce quasi tutto, a parte il nome certo della torre. Si sa che si trovava in via Castiglione, sotto la parrocchia di Santa Maria di Porta Ravegnana, e dunque vicinissima alle Due Torri. Alcuni affermano che si trattasse torre Dalle Perle, poi passata ai Pepoli, ma di certo a farne le spese fu la famiglia Bolognetti, sorpresa durante un banchetto, con ben 17 vittime. Sotto le rovine si salvarono in pochi: il giovane Ercole Bolognetti e un servo, in cantina a spillar vino al momento del crollo, e il garzone di una vicina pescheria, estratto con il cartoccio del pesce ancora in mano.
Un altro evento tragico, il 7 maggio 1201, rischiò addirittura di far sparire l’intera stirpe degli Asinelli: accadde che la vicina torre Artenisi (abbattuta definitivamente nel 1918) crollò sulle case degli Asinelli, uccidendone trentasette, compreso il capofamiglia Pietro.
Un altro episodio riportato dalle cronache fu il crollo di torre Griffoni (in via Griffoni), alta 60 metri e costruita nel 1190: cedette di schianto nel dicembre del 1296 sopra le case di Palmirolo e di Gherardo Torelli, uccidendo il carrettiere Paolo Spadacorta di San Giovanni in Persiceto, che in quel momento transitava con i suoi buoi.
Oltre ai crolli accidentali, altre torri venne abbattute per evitare che questo accadesse, come per torre Catalani di Piazza Maggiore, prima mozzata e poi poi abbattuta «per artificies, usque ad fundamenta», cioè smontata mattone per mattone, nel 1484, e soprattutto la misteriosa torre Cornacchina, della quale si narra fosse lata e bella, seconda solo alla torre Asinelli. Per evitare che crollasse addosso al vicino ospedale della Morte (Museo civico archeologico oggi), fu abbattuta seguendo una tecnica allora ben consolidata: sotto le fondamenta vennero scavati cunicoli nei tre lati opposti (nord, ovest, sud) all’ospedale, poi puntellati con travi di legno, alle quali venne poi dato fuoco fino al crollo delle 4000 tonnellate di torre. Era il 9 aprile del 1390.