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Torre Scappi, non scappò!

“Uomo ricco nobile e di molta reputazione”, Pietro Scappi fece costruire la torre intorno al 1120, portando alla ribalta l’importante famiglia guelfa che diede a Bologna senatori, giuristi e crociati, restando sulla ribalta cittadina fino all’inizio del Settecento. La torre, posta tra la piazza del Nettuno e la Cattedrale di San Pietro, ospito nei secoli personaggi illustri: nel 1420 Philibert de Naillac, gran maestro dei Cavalieri Ospitalieri di Rodi; nel 1435 la sorella di papa Eugenio IV; nel 1436 il cardinale Antonio Casini e nel 1506 ancora un porporato, Giovanni Battista Savelli.

Con tanta ricchezza di personaggi, torre Scappi è però passata alla storia per una leggenda, simpatica, ma inverosimile.

Questa afferma che il nome della famiglia (e della torre ) derivi dall’episodio che vide una popolana scoprire un tentativo di fuga di re Enzo dalla prigionia. Si narra che, riconosciuta la chioma bionda del re, questa gridò «Scappa! Scappa!», attirando l’attenzione delle guardie che ripresero il fuggitivo. Il premio per questa solerte bolognese: il cognome “Scappi”. Storia inverosimile, dato che la prigionia di re Enzo iniziò nel 1249, quando gli Scappi, a Bologna, esistevano da almeno un secolo.