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L’età della Garisenda

La vera età della Garisenda e della gemella maggiore Asinelli sono incerte, non esistendo documenti attendibili e coevi alla loro probabile costruzione. Il Comune di Bologna iniziò a raccogliere in modo continuativo gli atti notarili – comprese le compravendite di immobili – nel 1265, e le cronache bolognesi risalgono al 1163, benché scritte recuperando quasi due secoli dopo le informazioni dalla tradizione orale.

Le data più antica e che con maggior frequenza viene proposta per l’Asinelli è quella del 1109, con qualche variazione sul 1111, il 1117 e il 1119. Anni ai quali vanno sottratte qualche unità per la Garisenda, dato che la sorella minore dell’Asinelli venne con buone probabilità costruita poco prima, essendosi inclinata già durante la costruzione.

L’anno 1109 è fornito dalla Cronaca Villola, nella quale si legge “Eo anno la torre Asinelli, ch’è in porta Ravignana fo compida”. La Cronaca Villola è tra le più importanti cronache bolognesi, e copre un arco temporale che va dal 1163 al 1376, benché si tratti di vera cronaca solo dal 1334. I Villola – fornitori del Comune e dell’arte dei Notai – erano cartolai originari dell’abitato nato intorno alla Pieve duecentesca di San Nicolò di Villola, oggi località a nord del quartiere san Donato di Bologna. La Cronaca fu scritta da Pietro e Floriano Villola, di fatto i primi giornalisti e poi cronisti della storia bolognese.

L’anno 1119 è invece proposto dalla Cronaca Varignana (o B) dove si legge “facta e stabilita in lo 1119”. Una differenza di dieci anni che potrebbe secondo alcuni storici indicare l’inizio e la fine dei lavori di costruzione dell’Asinelli.

Sul finire degli anni 90 del ‘900, gli accademici proposero di anticipare di almeno una trentina d’anni la costruzione delle Due Torri e dunque della Garisenda.
La “prova” più importante che anticipa la costruzione delle Torri al 1070/1080 è il risultato emerso dalle analisi dei mattoni interni basali dell’Asinelli, effettuata con la tecnica della termoluminescenza nel 1989 (tecnica che fissa la data nella quale il mattone è stato cotto). Benché con una forbice abbastanza ampia, lo studio fissò un arco temporale compreso tra il 1050 e il 1090 (1070 ±20).

La prova sposa l’ipotesi che la Garisenda e l’Asinelli non siano da enumerare nella lunga lista delle torre gentilizie di Bologna (edificate dopo il 1116), ma tra quelle pubbliche, costruite probabilmente con funzione di difesa e avvistamento dal potere imperiale, allora dominante a Bologna. Tra l’altro, nell’XI secolo a Bologna non c’erano ancora famiglie con disponibilità economiche tali da costruire grandi torri, nemmeno gli Asinelli e i Garisendi che, benché parte dell’aristocrazia cittadina, accumularono capitali sufficienti dopo l’inizio dell’epoca comunale.

Un altro indizio che conferma l’origine pubblica delle Due Torri, è il luogo nel quale vennero edificate: piazza di porta Ravegnana, sede di uno dei primi mercati di Bologna, porta di accesso delle merci provenienti dalla Romagna e punto ideale per controllare l’espansione urbana verso la Romagna o le eventuali minacce provenienti da est.

Dunque, se la torre Asinelli venne costruita tra il 1070 e il 1080, la Garisenda ha circa 5/10 anni in meno. Il motivo è già detto. Nata come torre di avvistamento, già durante la sua costruzione, per un cedimento del terreno sul quale venne fondata, fu presto affiancata e “sostituita” dall’Asinelli.

E torre Rodaldi? Antiche cronache affermano che la torre crollata rovinosamente nel 1389 fosse la prima edificata a Bologna, esattamente nel 975. Si trovava in via santo Stefano 10, angolo via del Luzzo. La fonte è però un racconto dello storico cinquecentesco Cherubino Ghirardacci, che sa molto di leggenda, ipotesi che Giovanni Gozzadini (autore della monumentale opera Delle Torri gentilizie di Bologna), liquidò con un “credalo chi si contenta di una tale asserzione”.

Detto tutto ciò, la prima torre edificata a Bologna, seppure con tanti se e ma, è stata probabilmente la Garisenda.

L’illustrazione è la prima conosciuta della torre Asinelli (Cronaca Villola, XIV secolo).